Seppur sfortunata per quanto riguarda l’utilizzo in cucina, la mela cotogna ha vissuto di grande fama tra i popoli antichi per altre proprietà. A questo particolarissimo frutto sono infatti legate diverse affascinanti leggende..
Al tempo dei Greci si dice venissero apprezzate per il loro forte profumo e spesso nelle rappresentazioni della mitologia si riconoscono proprio le mele cotogne tra i frutti scambiati tra le divinità. Secondo alcune testimonianze dagli scritti degli antichi autori, erano frutti dal profumo soave ma non particolarmente buoni da mangiare, quelli che venivano offerti a Sparta agli dei: un riferimento che fa pensare proprio alle mele cotogne fresche.
Lasciandoci alle spalle le antiche leggende, torniamo al presente e doniamo al palato alcune semplici ricette, sperando che gli antichi dei greci non se ne abbiano a male..
Mele cotogne al forno ??? Super facile
Tra le ricette più indicate per servire un dessert diverso dal solito a base di mele cotogne, l’idea è quella di proporle cucinate al forno. La preparazione è molto semplice: si tagliano a metà i frutti e si pongono in una teglia insieme a zucchero, vino rosso e chiodi di garofano. Terminata la cottura al forno (circa 1 oretta), servire con del gelato alla vaniglia.
IO LA MARMELLATA DI MELE COTOGNE LA FACCIO COSÌ:
Pulisco bene le mele e le taglio in quarti senza togliere la buccia, elimo il torsolo e procedo a tagliarle a cubetti che poi le metto in una ciotola con acqua e succo di limone.
Una volta portata ad ebollizione una pentola di acqua ci verso le mele scolate dall’acqua e limone, le lascio cuocere fino a che la frutta sarà diventata bella morbida, ci vorranno circa 15-20 minuti. A questo punto scolo la frutta e la passo con il passaverdure o la frullo con il frullatore ad immersione.
Una volta ridotte le mele in purea le trasferisco nuovamente in una pentola antiaderente con una scorza di mezzo limone e proseguo la cottura a fuoco basso per altri 20-30 minuti o fino a che la marmellata avrà raggiunto la densità che preferisco.
Traferisco la marmellata ancora bollente in vasetti di vetro che chiudo bene e appoggio a testa in giù su un tavolo, lasciandoli in quella posizione fino a quando si saranno raffreddati completamente e si sarà formato il sottovuoto.